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15 ottobre 2004

La via lituana alla liberalizzazione

E-government: fino a due anni fa in Lituania era una parola quasi sconosciuta. Ma con l'avvicinamento del piccolo Paese baltico all'Unione europea, sfociato in maggio nell'adesione, l'interesse per l'argomento cresce rapidamente. La penetrazione di Internet nelle case è aumentata del 15% nell'ultimo anno, riguadagnando il terreno perduto ai tempi della dominazione sovietica. La spinta commerciale ha causato una crescente diffusione dei computer nelle famiglie e un forte investimento del settore pubblico sui livelli formativi della popolazione sta facendo il resto. Ha trovato quindi terreno fertile lo sforzo italiano di portare a Vilnius un po' di e-government. Nell'ambito del processo di adeguamento agli standard europei, infatti, il ministero italiano dell'Economia si è fatto carico di sostenere l'Authority lituana dell'energia nello sviluppo e l'articolazione delle attività regolatorie, comprese le necessità di comunicazione con i cittadini e le imprese locali. Il progetto, durato due anni, rientra nel concetto di "gemellaggio amministrativo", uno strumento di assistenza a favore dei nuovi Paesi membri e dei candidati all'adesione che si è rivelato fondamentale per il rafforzamento delle istituzioni locali, ma anche dei rapporti fra i nuovi aderenti e il nucleo originale dei Quindici. Negli ultimi tre anni, amministrazioni ed enti italiani hanno realizzato 46 progetti di gemellaggio. I progetti nascono da richieste del Paese beneficiario interessato ad accrescere le proprie capacità istituzionali in un determinato settore: sulla base di queste richieste ogni Paese membro può elaborare una proposta. Alla "gara" per l'Authority lituana dell'energia hanno partecipato anche i tedeschi e i danesi: "Ma gli italiani - spiega Vidmantas Jankauskas, presidente dell'Autorità - sono quelli che ci hanno fatto l'impressione migliore". Così per due anni una piccola truppa di 54 esperti italiani in otto diversi ambiti si sono trasformati in pendolari, passando circa una settimana al mese a Vilnius sotto la guida di Francesca Davoli, delegata dal ministero a coordinare la missione in loco. La presenza italiana ha avuto notevoli ricadute sul quadro istituzionale, il sistema tariffario, i controlli di qualità, la riduzione delle controversie, le relazioni internazionali e i sistemi informatici dell'Authority lituana. Ma fra i risultati più interessanti saltano all'occhio quelli ottenuti nell'ambito della comunicazione. "Per un Paese uscito di recente da cinquant'anni di dittatura, la trasparenza nei rapporti istituzionali è un obiettivo particolarmente difficile da capire e da raggiungere", commenta Daniele Comboni, docente allo Iulm ed esperto di comunicazione d'impresa, che ha curato quest'area insieme ad Alessandro Papini, ricercatore allo Iulm ed esperto di e-government. "All'inizio c'è stata un po' di resistenza - precisa Papini - ma col tempo le acque si sono calmate e quando siamo arrivati all'inaugurazione del sito dell'Authority erano tutti entusiasti". La reticenza dello spirito nordico ha ceduto all'espansività mediterranea. Il risultato è un sito costruito sulla base dei più moderni standard di e-government, in cui cittadini e imprese possono trovare ogni tipo di informazioni sull'Authority, le tariffe, i contratti di licenza, gli atti legali, possono scaricare documenti e possono aprire un dialogo interattivo con gli esperti. "Quando sono arrivati i primi quesiti - ricorda Papini - c'è stato un attimo di sbandamento. Poi abbiamo messo in piedi una procedura standard, in cui ogni domanda dev'essere evasa entro cinque giorni: chi la riceve deve girarla al funzionario più competente in materia, che poi la restituisce all'area comunicazione, dove si controlla che la risposta sia comprensibile anche a un cittadino comune e la si mette in rete".Ora che il dialogo con la gente è avviato, starà alle autorità lituane mantenerlo vivo.

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