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12 novembre 2007

Sonatrach entra nel mercato italiano

Il colosso algerino Sonatrach entra a pieno titolo nel mercato italiano del gas: figura infatti nell' elenco delle 407 aziende che, al 31 ottobre, hanno ottenuto dal ministero dello Sviluppo economico l' autorizzazione alla vendita diretta del metano ai consumatori finali. Sonatrach Gas Italia, con amministratore unico Mohammed Fouad Koulla, risulta già iscritta al registro delle imprese della Camera di commercio di Milano, con sede in corso Venezia 5. L' azienda energetica dello Stato algerino potrà vendere il suo metano ai clienti italiani dal 2008, quando comincerà ad arrivare in Italia con un comodo biglietto di transito sul gasdotto transtunisino controllato dall' Eni. Per la compagnia algerina, che punta da anni a raggiungere questo obiettivo, è una prima volta quasi insperata: il progetto ufficiale era la commercializzazione della sua quota di metano che arriverà in Italia dal 2011 attraverso il gasdotto Algeria-Sardegna-Italia, ancora tutto da costruire. Con questo escamotage, invece, l' obiettivo è stato centrato molto prima. Il programma di potenziamento dei gasdotti già esistenti, in particolare il Tag dal Nord per il metano russo e il Ttpc dal Sud per il metano algerino - entrambi dell' Eni, come tutto il sistema di trasporto - era stato imposto a colpi di multe dall' Antitrust per far crescere nuovi player su questo mercato, dominato quasi completamente dalla compagnia di San Donato. Ma le modalità di assegnazione della nuova capacità messa in gara dal Ttpc si sono rivelate decisamente sfavorevoli per le rivali italiane, da Hera a Sorgenia, dall' Aem a Iride, giudicate idonee nella prima fase della gara, ma respinte nella seconda. L' anno scorso l' Authority di Antonio Catricalà aveva inflitto all' Eni una megamulta da 290 milioni per abuso di posizione dominante, subito contestata dalla compagnia di San Donato. E le aveva imposto di aumentare la capacità di trasporto sul gasdotto Ttpc per 6,5 miliardi di metri cubi annui in due tranche, cedendo la quota in più a operatori terzi, entro l' ottobre 2008. Della seconda tranche (3,3 miliardi di metri cubi), destinata in origine a essere spartita fra 45 società giudicate idonee, 2 miliardi andranno invece a Sonatrach Gas Italia e il resto all' Enel, in base a un accordo stipulato nel ' 91 con l' Eni, in cui lo Stato algerino si riserva di esprimere il gradimento sui contratti di trasporto firmati dal Ttpc con altri «shipper» di gas, diversi dall' Eni e dall' Enel. In questo modo, si rimette ad Algeri la scelta dei soggetti che possono accedere alla nuova capacità di trasporto messa in gara in Italia. Resta da chiedersi se Sonatrach farà davvero concorrenza a uno dei suoi più affezionati alleati. In Spagna, Sonatrach sta facendo una politica molto aggressiva: il ministro algerino dell' Energia, Chakib Khelil, ha annunciato l' intenzione di vendere il suo gas a prezzi inferiori a quelli degli altri operatori. «È evidente - ha detto il ministro Khelil - che il gas commercializzato direttamente da Sonatrach sarà meno caro per i consumatori spagnoli rispetto allo stesso gas venduto attraverso intermediari». Ma in Spagna Sonatrach è in guerra aperta contro Gas Natural, a cui vuole imporre un aumento del prezzo del 20% su un terzo del fabbisogno di metano della penisola iberica. In Italia non siamo ancora a questo punto. Eni e Sonatrach, qui, sono buone amiche.

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