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10 gennaio 2012

Corsa degli investitori al super-Bund

Gli investitori strapagano i Bund pur di mettere i capitali al riparo. Per la prima volta la Germania ha collocato titoli con rendimenti negativi. Nell’asta di ieri sono stati infatti collocati 3,9 miliardi di euro in Bund a sei mesi a un tasso d’interesse del -0,01 per cento. Questo significa che gli investitori non guadagneranno nulla dall’acquisto di questi titoli, anzi, alla fine dei conti sarà il ministero del Tesoro di Berlino a guadagnarci: come se per accendere un mutuo fosse la banca a pagare chi prende i soldi in prestito e non viceversa. In pratica, gli investitori hanno preferito rinunciare al profitto a beneficio della certezza degli investimenti. L’Agenzia delle Finanze tedesca comunica che la domanda ha superato di 1,8 volte l’offerta. Al contrario, il differenziale tra i Btp italiani e i titoli di Stato tedeschi è volato oltre i 530 punti, con un rendimento del 7,17%, non distante dai massimi di 566 accusati alla vigilia delle dimissioni di Silvio Berlusconi dalla presidenza del Consiglio. La Germania, secondo gli operatori, «è ormai l’unico Paese in area euro percepito come sicuro e quindi sui titoli tedeschi viene parcheggiata la liquidità seppure questi abbiano un costo». A livello generale, c’è «una fame di titoli di Stato quasi esclusivamente di breve o brevissimo termine». Questo vuol dire che nessuno scommette sulla sopravvivenza dell’euro oltre un orizzonte di pochi mesi. Se la situazione dovesse precipitare, infatti, chi avrà in mano titoli di debito tedeschi potrebbe approfittare di un’immediata rivalutazione del "nuovo marco" del 30/40%, con una plusvalenza corrispondente, rispetto alle valute europee più deboli. E dopo? Dopo il "super-marco" darebbe un bel filo da torcere all'export tedesco. Ma questo è un problema che nessun investitore si pone adesso.

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