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7 luglio 2008

E.on, l'outsider di lusso che spiazza i grandi

Per l' Enel si prospetta un autunno difficile, e non solo in Spagna. Sul mercato domestico irrompe E.on, il maggior gruppo privato dell' energia a livello mondiale: 90 mila dipendenti, 30 milioni di clienti e 70 miliardi di fatturato. Il colosso tedesco guidato da Wolf Bernotat non ha conquistato Endesa, ma ha portato a casa un bel po' di polpa, specie in Italia: oltre a due centrali spagnole e agli impianti di Viesgo (ceduti da Enel per motivi di Antitrust), anche il tesoro di Endesa Italia, terzo player della penisola, gestito insieme a Asm Brescia (ora A2A). L' operazione ha portato complessivamente 11,5 miliardi nelle casse di Enel - di cui 8,4 per Endesa Italia - con cui la compagnia italiana ha ridotto l' indebitamento finanziario a 49 miliardi, contro un patrimonio di 24. Ora però si ritrova in casa un temibile avversario, già forte nella distribuzione del metano, che al termine dell' operazione di spacchettamento degli asset Endesa con A2A controllerà un parco centrali da 7.000 megawatt, da aggiungersi ai 600mila clienti gas che già serve in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. A fine giugno E.on ha preso possesso dell' 80% di Endesa Italia, rinominata E.on Produzione, che sarà guidata da Klaus Schaefer. Entro il 20 luglio, quando A2A avrà definito con precisione quali centrali scorporare, entrerà in possesso della restante quota. Per lo scorporo si parla della centrale di Tavazzano, più l' idroelettrico calabrese, l' impianto a turbogas di Trapani e l' eolico delle isole: in tutto una potenza di circa 2.400 MW. La centrale a carbone di Fiumesanto, in Sardegna, da sempre al centro della trattativa, potrebbe invece restare a E.on, insieme alle centrali di Ostiglia, Monfalcone, Scandale, al nucleo idroelettrico di Terni e all' eolico della dorsale appenninica. Ma la scelta di A2A non è ancora definita con certezza. Certo è che a E.on resterà un terzo del rigassificatore in costruzione al largo di Livorno. Un asset di non poco conto, visto che già oggi E.on importa 2,5 miliardi di metri cubi di gas e ne dovrà utilizzare altrettanti per far girare le sue nuove centrali. E dal prossimo autunno ci sarà in Italia un nuovo operatore integrato con offerte competitive e innovative. Sarà una bella battaglia.

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