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9 novembre 2011

Bordignon: la solvibilità dell'Italia è in dubbio

"Se continua così andiamo in fallimento". Massimo Bordignon, docente alla Cattolica ed ex-membro della Commisione tecnica sulla spesa pubblica presso il ministero del Tesoro, sa di che cosa parla.

Cosa comporta per i conti pubblici un rendimento dei Btp oltre il 7%?
"Un premio di rischio così alto mette in questione la solvibilità del Paese in quanto tale. In pratica, se gli investitori scappano dai titoli di Stato italiano, come sta succedendo adesso, lo Stato non riesce più a finanziarsi sul mercato e quindi non può più pagare gli stipendi pubblici, le pensioni e via dicendo. Se lo Stato non è più solvente, va in fallimento".
Ma quando si arriva a un punto di non ritorno?
"Questa è la domanda da un milione di dollari. Se fossimo capaci di dare la risposta giusta, potremmo guadagnarci sopra un sacco di soldi. Non si può sapere con precisione quando la fuga degli investitori diventa precipitosa e la situazione deraglia. Però ci siamo molto vicini".
C'è modo di bloccare questo processo?
"E' molto difficile: per bloccare questo processo bisognerebbe ridare fiducia agli investitori, in modo che smettano di scappare dai nostri titoli di Stato. E quindi servirebbe un governo tecnico che mettesse dalla stessa parte il 70% del Parlamento, per prendere una serie di provvedimenti impopolari, come il taglio delle pensioni o la patrimoniale. Se non c'è un governo di larghe intese, i provvedimenti impopolari non si riescono a fare, perché chi è al governo teme sempre di far guadagnare troppi consensi all'opposizione. Mentre se i provvedimenti si prendono insieme, con il concorso di tutti, questo problema non c'è".
Ma se non si riesce a convincere gli investitori, c'è qualche altra soluzione?
"Ci vorrebbe una barriera di protezione che consentisse all'Italia di finanziarsi anche senza andare a chiedere soldi alle condizioni di mercato, ma con tassi d'interesse più bassi. Per fare questo, però, Francia e Germania dovrebbero prendere una decisione chiara, che finora non hanno preso. L'unica che al momento potrebbe fare un'operazione di questo tipo è la Bce, perché è l'unica che ha i soldi per farlo".
E il fondo salva-Stati?
"Ma no, il fondo salva-Stati non ha abbastanza soldi per salvare l'Italia. Al massimo può servire per la Grecia o per il Portogallo. E poi per ampliare il suo budget si sono affidati a tecniche di finanza creativa, figuriamoci..."
Quindi l'unica difesa è la Bce?
"Se la Bce annunciasse ai mercati 'stanziamo mille miliardi per comprare titoli di Stato dei Paesi sotto attacco', il problema sarebbe risolto".
Ma in fondo lo sta già facendo...
"Non abbastanza. E non in maniera pubblica. Se potesse stanziare una cifra sostanziosa e fare un annuncio chiaro, innalzerebbe una barriera di difesa sufficiente per proteggerci".

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