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13 novembre 2008

E Siemens paga pegno per Olkiluoto

Erano partiti da un costo di 3,2 miliardi, consegna nel 2009. Ora il conto è lievitato ad almeno 4 miliardi, consegna a metà 2011. Questi sono i numeri del primo reattore di terza generazione che entrerà in funzione in Europa, a Olkiluoto in Finlandia. È il modello di riferimento per la prossima ondata di centrali atomiche europee, appaltato a una joint venture fra Siemens e Areva, il «braccio nucleare» di Eléctricité de France, che ne sta costruendo un altro analogo a Flamanville, in Normandia. È su questo modello che sta ripartendo la corsa britannica al nucleare. E anche per l' Italia sono due progetti importanti: Edf è azionista di Edison ed è legata a una partnership con l' Enel, che partecipa alla realizzazione di Flamanville. Tutti gli studi di fattibilità in corso sul nucleare italiano si basano sul modello finlandese, considerato il più economico grazie alla particolare struttura azionaria: le stesse aziende che useranno l' energia prodotta dalla centrale sono anche proprietarie dell' impianto. Per queste ragioni vale la pena di capire come procede. L' European Pressurized Reactor di Olkiluoto, che ha una capacità di 1.600 MW, punta a una maggiore sicurezza ed efficienza, a fronte di una minore produzione di scorie rispetto alla generazione precedente. Ma fin dal 2006, a due anni dall' inizio della costruzione, ha presentato problemi di controllo qualità e frizioni continue con le autorità finlandesi hanno ritardato i tempi di realizzazione. Areva, che guida la joint venture, ha imputato i ritardi soprattutto a carenze di supervisione nel lavoro dei subappaltatori di Siemens. Ma nel frattempo problemi analoghi si stanno presentando anche nell' impianto di Flamanville, dove le autorità francesi hanno scoperto dei difetti nella struttura di cemento affidata al gigante francese delle costruzioni Bouygues. In complesso, le stime attuali parlano di una lievitazione dei costi per l' impianto finlandese che oscilla fra i 700 e i 1.500 milioni di euro. Una cifra che difficilmente ricadrà sui committenti scandinavi, con cui la jv Areva-Siemens ha firmato un contratto chiavi in mano. I ritardi rischiano di abbattersi dunque sui conti di Areva ma soprattutto di Siemens, che sull' onda delle cattive notizie provenienti dalla Finlandia ha perso in Borsa oltre un terzo del suo valore dall' inizio dell' anno, mettendo in grave difficoltà il nuovo numero uno Peter Loescher.

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